Mosaic

Tutto era coperto da migliaia di tesserine d’oro che formavano un mosaico immenso, una profusione d’oro che ha visto lo scorrere dei secoli e la potenza suprema della Serenissima, il succedersi dei Dogi, le preghiere dei mercanti, i velluti dei nobili. So che hai una storia da raccontarmi per ognuna di quelle tessere d’oro, Venezia. Sulle terre da cui veniva quel metallo lucente, sui viaggi a Oriente, sui tuoi secoli di potere, sulle sete, sulle spezie preziose, sulle passioni degli uomini. Come potrei mai dimenticarti? La strada da Bisanzio a Venezia è lastricata di infinite storie, di segreti, di gemme, e di tesori.

Il profumo

Questa strada si chiama Mosaic ed è scaldata da una brezza che arriva dritta dall’Oriente, fragrante di datteri dolci e sugosi, dall’opulenza superba dello zafferano. Ha il carisma sontuoso del legno di sandalo, di un potere indiscusso che si dirama a Oriente e Occidente, e una forza inarrestabile che ha i sentori ancestrali del cuoio. Eppure all’orizzonte, dietro luce velata del vetiver, si fanno sempre più forti gli scintillii dorati del benzoino, e sale il suo fascino irresistibile, che va oltre i secoli, e profuma di gloria e muschi.